Casella di testo: IL CONSENSO INFORMATO

Il consenso informato è l'accettazione della terapia proposta dal medico al paziente dopo completa ed  esauriente spiegazione delle terapie da eseguirsi, con ampia esposizione dei possibili rischi ed insuccessi inerenti le cure. 

Ogni atto medico presenta infatti alcuni rischi e possibili complicanze, anche in assenza di errore medico, che il paziente deve conoscere ed accettare prima di intraprendere le terapie. 

Per il paziente acconsentire ai rischi connessi ad una certa terapia, non significa ovviamente accettare qualunque errore professionale ma, al contrario, essere consapevole, prima di iniziare le cure, dei possibili insuccessi non dipendenti dall’operatore. Questi a sua volta potrà tutelarsi da contenziosi ingiustificati, basati su pretese risarcitorie non esigibili perchè inerenti complicanze dovute al caso fortuito e non ad un errore medico.

Il consenso informato ha ovviamente valore solo se è frutto di una libera e consapevole scelta del paziente dopo esaustiva informazione, deve essere esplicito e specifico in relazione alle terapie proposte, prestato prima del trattamento dal soggetto che è titolare del bene salute ed ovviamente può essere da questi revocato in qualunque momento. 

E’ quindi totalmente tramontata la vecchia impostazione paternalistica del medico che decideva autonomamente a quali cure sottoporre il paziente “a fin di bene” ed è stata sostituita dal moderno concetto giuridico del diritto all’autodeterminazione di ogni soggetto.

Il consenso informato ha ovviamente valore solo se la proposta terapeutica è corretta e congrua con la patologia in atto, oltre che frutto di una vera scelta del paziente dopo esaustiva informazione.

Occorre infatti chiedersi che valore avrebbe il consenso di un paziente a cui si prospetta come possibile cura  una terapia errata o comunque ingiustificatamente menomante.  

Per esempio, chi potrebbe considerare valido il consenso all'amputazione di un dito quale terapia di una banale infezione ungueale? 
Eppure in un passato non molto lontano si eseguivano estrazioni dentali anche solo in presenza di un’infezione pulpare, che si sarebbe potuta risolvere con una semplice devitalizzazione.

Il consenso informato del paziente non è quindi l'alibi ad errate scelte terapeutiche ma l’atto che rende lecita la corretta terapia medica costituendo nel contempo un momento fondamentale per lo stabilirsi di un consapevole e maturo rapporto medico-paziente.

Dott. Viviano Maurizio Palombo

STUDIO ODONTOIATRICO E ORTODONTICO Dott. Viviano MauriziO Palombo

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